Manlio Calegari, Cara Marietta - Caro Professore: Premessa, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17

Ge-Sestri 8 maggio '87





Caro professore,
durante il mese in cui non ci siamo visti ho pensato che probabilmente le cose che ti avevo detto non erano interessanti e che per questo non ci sarebbe stato un seguito. O le pagine che ti avevo dato ti erano sembrate inutili, ridicole. E' un aspetto che chi fa il tuo mestiere probabilmente neppure immagina. Quando chi come me, senza scuole, scrive non è in grado di sapere come sarà giudicato da chi legge. E' preoccupato. Perché si scrive, anche se non si ama confessarlo, per essere letti. Mi sono detta: ha letto e ha chiuso. Forse neppure è arrivato alla fine. Dell'ultimo incontro ricordavo le tue domande e le mie risposte e in coscienza posso dire che erano risposte sincere. Forse incomplete ma semmai lo erano per dei particolari che non credo interessino alla Storia. Eppure anche io non ero soddisfatta. Avevo nelle orecchie le mie parole e le sentivo piatte, inutili. Ma è inevitabile, non ti pare? Io non so se e come userai quanto ti ho detto e cerco, più che difendere me, di difendere le persone su cui mi interroghi. Forse non c'è bisogno di difendere ma ho paura del fraintendere. Chi non c'è più non può parlare. Chi resta e parla ha in questi casi grandi responsabilità. Il 5 u.s. quando ci siamo rivisti le mie apprensioni sono svanite ma ne sono nate delle altre. Tutte le cose che mi hai detto sulla importanza che io scriva in base all'esperienza sono convincenti ma i confini dell'esperienza non sono facili da tracciare. In noi o almeno in me cose dette dagli altri e osservazioni personali si mescolano e non saprei da dove cominciare se dovessi dividerle le une dalle altre. Ora anche "il compito" che mi hai lasciato mi sembra più difficile.
"Te lo lascio così, senza impegno, tanto per farti capire come mi muovo" - mi hai ripetuto quando te ne sei andato dandomi il foglio con gli argomenti da approfondire. Bruciavo dalla voglia di leggere ma prima mi sono occupata della mia poca cena. Poi, con calma mi sono messa a leggere e ho capito (credo) cosa vorresti. Vuoi che sia io a parlare di me. Vorresti sapere cosa dicevo ma anche cosa pensavo. Mi hai detto che del passato a volte restano nel nostro ricordo solo i gesti senza le parole,"un film muto" (questa mi è piaciuta), e dobbiamo cercare di interpretarli come se appartenessero ad un'altra persona. Mi chiedi di analizzare i miei ricordi ma come se io fossi un'altra. E' possibile? Questo non dovrebbe essere proprio il tuo compito? E uno può farlo su se stesso?
Mentre parlavamo mi hai fatto l'esempio della finestra. Prova, hai detto, ad affacciarti oggi da una finestra molto speciale da dove vedi Marietta in vari momenti della sua vita: bambina che corre o che legge, donna che medica un ferito, al ritorno a casa, impaurita, durante la cospirazione. Raccontare con gli occhi di oggi, quando la vita sta per finire; quando le idee o le fantasie che stavano dietro le nostre azioni sono cambiate o scomparse; quando cose che si credevano importanti si sono rivelate inconsistenti e altre che giudicavamo eterne, deperibili. Non è crudele? Capisco che mi vuoi invitare a un bilancio. Forse supponi che io lo abbia già fatto e cerchi in questo modo di conoscerlo. Su molte vicende che hanno coinvolto la vita mia e di altri come me ci sono già bilanci di tutti i tipi: morali, politici e storici. Tu però mi spingi a fare un bilancio personale. Non so se ne ho la forza e poi cosa c'entra con la Storia tutto questo? E perché proprio io?
Ho letto di seguito, di volo, il pro-memoria che mi hai lasciato e ho dovuto dominare il desiderio di risponderti con quello che subito mi si affacciava in mente. Alla fine però, son stata presa da una specie di stanchezza come quando ci si accinge a una fatica sproporzionata. Torno a domandarti: perché occuparsi tanto di una persona, di me, di un povera donna che magari ha partecipato a qualcosa di importante ma per il resto ha avuto una vita come milioni di altre? Sono un mezzo? O sono un fine e allora lo scopo è proprio la storia di Marietta, di quella donna che sono stata e sono? Ma, in questo caso, a chi mai può interessare? Non è questione di modestia: ragionando così tutti meriterebbero una storia. Da piccola alle elementari ai più bravi davano in premio dei libri; una bella usanza. Erano quasi sempre libri di storia: eroi del Risorgimento, biografie di "grandi" o eroi infantili (Ricordo: "Crisforo Colombo", "Uomini e donnine", "La vita di Pinocchio"). Cosa è successo che la storia ora si occuperebbe delle Mariette di tutto il mondo?
Dopo aver letto il pro-memoria invece di aprire gli occhi da quella finestra li ho chiusi e di colpo ho visto quello che non vedevo da una vita: la luce che su Cornigliano si diffondeva dal mare nei giorni di sole, di calma, magari con quel poco di foschia che serviva a renderla più intensa. E nell'androne del palazzo dove abitavamo c'ero io che giocavo con una amichetta e una bambola di stoffa, di quelle fatte in casa. Avevo una vestaglietta di un rosa che a forza di bucati era diventato un colore chiaro indefinibile e che non aveva più orlo perché crescevo in fretta. La luce fuori, l'ombra e l'odore di quel portone li ho ancora dentro. Ma che storia può esserci in tutto questo?
Hai letto le pagine che ti ho dato; lì parlo di me ma capisco che quello che mi chiedi è diverso; a momenti mi mette il panico e a momenti mi sembra facile come se tu fossi venuto solo a ricordarmi di cominciare. M'hai detto che non cerchi segreti inconfessabili ma c'è qualcosa di più segreto d'una vita? Una vita che per anni m'è sembrata chiarissima - proprio come ho scritto nella lettera a mio figlio che tu hai letto - e che oggi, mentre volge a finire, mi appare invece misteriosa, piena di punti di domanda prima nascosti chissà dove.
Proverò. Spero comunque di sentirti presto. Un abbraccio. Marietta




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Manlio Calegari

Cara Marietta, Caro Professore

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Indice
Premessa
4 marzo 1987
12 marzo 1987
20 marzo 1987
Il partigiano Fran
Caro Piero
4 maggio 1987
5 maggio 1987
Pro-memoria
Sestri 8 maggio
13 maggio 1987
Sestri 12 maggio
Sestri 26 maggio
3 giugno 1987
16 giugno 1987
17 giugno 1987
25 agosto 1987
10 ottobre 1987


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