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A3v (1-2): che...le = chi sono i.
A3v (5-7): soggetti...Papato = BMP 1659 c. 1r, BMP 1660, BUB 1301 (2125), BNP it. 807, ASR SV 32, ASV Pio 3: «ostacoli che possono havere».
A3v (6-7): havere...Papato = BCR 1248 c. 3v e BAV Barb. lat. 5102: «ottenerlo».
A3v (9): 68 incirca = BNP it 807 c. 2, bmp 1660, ASR SV 32, ASV Pio 3: «67 incirca». Come già segnalato in Le molte versioni della Giusta statera delle 68 biografie promesse il volume non ne presenta che sessanta.
A3v (12): inventioni = BMP 1659 c. 1v: «discorsi». ASV Pio 3 c. 8r, ASR SV 32, BNP it. 807, BMP 1660, BUB 1301 (2125): «invettive». BUG C.I.3 p. 657: «inventive». BCR 1248 c. 3v, BAV Barb. lat. 5102, BAM Trotti 155: «inventioni».
A3v (13) - 7 (10): Io assicuro...curiosità = BMP 1659 c. 2v: «Ho risoluto sodisfare alle medesime istanze con una compitissima relatione d'ogni suggetto, bilanciando come in statera ciò che giustamente si debba attribuire a ciasceduno».
A3v (15): quando sarà possibile = BNP it. 807 c. 2v, BMP 1660: «quanto sarà al possibile»; BCR 1248 c. 3v e BAV Barb. lat. 5102, BAM Trotti 155: «per quanto».
A4r (1): sarà = BCR 1248 c. 3v: «sia».
A4r (5-6): ambitiosa di sentire curiosità = ASR SV 32 c. 1r, ASV Pio 3, BMP 1660, BUB 1301 (2125), BUG C.I.3: «ansiosa di scritture curiose».
A4r (10-14): perciò...devo = BMP 1659 c. 2v: «Supplico Vostra Altezza a degnarsi di riconoscere in questa fatica l'ossequio della mia humilissima servitù».
A4r (16) – 8 (2): m’inchino...per principio = BMP 1659: «mentre profondamente inchinandomi sono a rappresentarli che per principio». In BMP 1659 la dedica fa tutt'uno con quello che nel volume a stampa segue alle carte A5, A6 e A7 e che costituisce una sorta di introduzione all’opera (il titolo: «Introdotione all'opera / A Confidenti e Curiosi Amatori della Virtù» compare in BUG E.V.29 c. 1v) dedicata alla prassi delle promozioni cardinalizie e all'inizio del conflitto tra Barberini e Pamphili. In effetti, a dispetto del vistoso cambio di corpo e di carattere nel volume a stampa, questa introduzione denuncia la stretta continuità con la dedica che la precede conservandone la forma epistolare e rivolgendosi allo stesso dedicatario. La dedicatoria ha poi un seguito nella conclusione a p. 256, dove, a sottolineare la continuità delle due parti, ritorna il carattere corsivo dell’introduzione e ritornano la forma epistolare e, alla fine della lettera, la data (che però, per una omissione non so quanto involontaria, è solo topica) e la firma (H.H. che sta per N.N.: un errore che si ripete a p. 158, riga 9 dove si trova Honantala per Nonantola).
A4r (17): 13.Maggio.1648. = 1648 è forse un refuso per 1646, ma potrebbe anche essere un rozzo modo di adeguare la data della dedica all'inserimento dei cardinali creati nel 1647. Non si può per altro escludere che il 1648 sia effettivamente, per questa versione, l'anno della stesura o dell'aggiornamento: una conferma viene dall'assenza di tutti i cardinali morti prima del 1648, anche se manca quella che sarebbe una controprova convincente, ossia la presenza di tutti i cardinali che in quell'anno erano ancora vivi (ne mancano quattro: Bichi, Richelieu, Maculano e Albornoz). Vedi Le molte versioni della Giusta statera.

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